miércoles, 11 de abril de 2012
JESÚS CASTRO BALBI: PROFESOR HONORARIO CNM EN IMÁGENES
Recibiendo la Resolución en la que por Acuerdo de Conserjo Directivo se le nombra Profesor Honorario del Conservatorio Nacional de Música |
Recibiendo la medalla de Profesor Honorario del Conservatorio Nacional de Música |
Profesor honorario Jesús Castro Balbi, agradeciendo la distinción Material publicado en Conservatorio Nacional de Música - Página oficial |
Jesús Castro Balbi dictando Master Class en el CNM |
FELIZ CUMPLEAÑOS 85, MAESTRO LUIS ALVA
¡Feliz cumpleaños 85, maestro Luis Alva!
Un pequeño homenaje a uno de los tenores más grandes que ha dado el Perú al mundo,
ex alumno y Profesor Honorario del Conservatorio.
Acá actuando junto a Maria Callas y Tito Gobbi
Tomado de Conservatorio Nacional de Música - Página oficial
JOSEFINA BRIVIO EN L'ITALIANA IN ALGERI
L'ITALIANA IN ALGERI
LO SPETTACOLO Autore: gioachino rossini
Regia: giovanni dispenza, direttore m.a. taddia
Genere: opera
Compagnia/Produzione: teatro comunale di cento
L'ITALIANA A CENTO
«Apoteosi del nonsense fonetico trascinato nell'assoluto delirio ludico [L'italiana in Algeri] cadde sulle scene del San Benedetto come meteorite proveniente da galassie sconosciute, producendo un vero trauma nelle facoltà percettive degli spettatori i quali, come ricorda Sthendal, non riuscivano più a respirare e si asciugavano gli occhi». Questo scrive Giovanni Carli Ballola nel suo recente "Rossini", a proposito del Finale dell'atto primo de "L'italiana in Algeri". Forse, più che un meteorite la potremmo definire una perfetta macchina da guerra, quella approntata nel maggio 1813 dal giovane Pesarese, destinata ad abbattere le resistenze del pubblico veneziano. Lo stesso che gremiva quelle sale - il San Benedetto e il San Moisé - che gli stavano offrendo un trampolino di lancio per una carriera fulminante. Un ariete pronto a travolgere le resistenze anche dello spettatore più controllato e diffidente, appena si trovava davanti allo stralunato frastuono collettivo di «Nella testa ho un campanello che suonando fa din din…», folgorante anticipazione di altri travolgenti finali d'atto che verranno in seguito. La perfetta geometria di questo capolavoro segna infatti l'emancipazione dalla comicità 'alla francese' delle farse del San Moisè, ed una raggiunta maturità che si dispiegherà in un rapido susseguirsi di partiture inarrivabili: di lì ad un passo verrà la salace ironia de "Il turco in Italia, poi la travolgente comicità de "Il barbiere di Siviglia", ed infine la tenera sentimentalità de "La cenerentola". Vale a dire, il comico in musica in tutte le sue declinazioni di carattere, e in tutti i suoi gradienti di colore. Come il tempo ha dimostrato, tutte partiture perfette per compagnie formate da giovani, come nel caso di questa 'piccola' produzione de "L'italiana in Algeri" presentata al Teatro Borgatti di Cento e poi nel Consorziale di Budrio, che l'ha coprodotta; produzione posta sotto la guida musicale di Massimo Alessio Taddia e quella registica di Giovanni Dispenza. Giovani talora ancora relativamente poco conosciuti ma promettenti, come nel caso del mezzosoprano italo-peruviano Josefina Brivio, vincitrice di importanti concorsi e interprete ideale del repertorio rossiniano: qui presente con un'Isabella dalla verve spiritosa, consapevole e disinvolta nella tecnica di coloratura come stavano a dimostrare le due celebri arie («Cruda sorte!» e «Per lui che adoro", corredo imprescindibile per ogni mezzosoprano che si rispetti) che sono state da lei declinate con misurata eleganza ed olimpica scioltezza. Il basso Italo Proferisce era un Mustafà quasi surreale nella sua comicità, vanitoso e superbo, tratteggiato con un fraseggio ironico e divertente. Il baritono Andrea Zaupa malgrado l'età ancor fresca vanta un curriculum già interessante, che comprende varie apparizioni in prime parti al Comunale di Bologna - frutto delle frequentazione dell'Accademia di canto ivi installatasi - ed in altre importanti realtà: a suo agio nelle parti comiche come questa di Taddeo, ha dalla sua una tecnica attenta, ed una mimica disinvolta e stralunata che cattura la simpatia dello spettatore. Il tenore Gianluca Pasolini è giovane di carriera, anche se non anagraficamente, dal momento che è giunto infatti abbastanza tardi sulle scene. Nondimeno, ha dalla sua una vocalità più che ragguardevole, e nel repertorio belcantistico potrebbe ben dire la sua, come hanno dimostrato altre sue interessanti prove - vedi il Percy d'una bella "Anna Bolena" bergamasca del 2006. Peccato che si mostrasse impacciato nella recitazione, con un atteggiamento remissivo che non giova al personaggio franco e virile di Lindoro, che in «Languir per una bella» non dovrebbe cadere nel piagnisteo, e in «Oh come il cor di giubilo» non dovrebbe mostrare una gioia stiracchiata. Scilla Cristiano era una graziosissima Elvira, il mezzosoprano Olga Benyk un'amabile Zulma. Il basso-baritono Alberto Bianchi giocava in casa, come si suol dire, essendo natio di Cento: il suo Haly presentava tutte le giuste caratteristiche del personaggio, e «Le femmine d'Italia» è stata ammanita al pubblico con quella sarcastica ironia che le dà sapore.
L'Orchestra Bruno Maderna non è compagine di rango, pur tuttavia Massimo Alessio Taddia ha ricavato da essa buona precisione, ed una discreta gamma di colori; dalla sua bacchetta scaturiva una felice scansione narrativa ed un grande vigore teatrale, sin dal felice episodio iniziale della rutilante Sinfonia. Purtroppo, a guastare la festa stava la pessima prestazione del Coro V.Bellini di Budrio, tutta da dimenticare. La regia di Giovanni Dispenza ha montato uno spettacolo molto vivace nel ritmo, sempre efficace e divertente, facendo virtù dei non larghi mezzi a disposizione. Semplici scenografie, non firmate, costumi della sartoria Bianchi di Milano.
http://www.teatro.org/spettacoli/recensioni/l_italiana_in_algeri_22565
Traduccion de la Critica : "La Mezzosoprano Josefina Brivio, vencedora de importantes concursos e intérprete ideal del repertorio Rossiniano; interpretó una “ISABELLA” aquí, con entusiasmo confiada y desenvuelta en su técnica de coloratura, así lo demostró en las dos famosas áreas “CRUDA SORTE” y “PARA EL QUE ADORO”, reto imprescindible para una Mezzosoprano que se respeta, ACTUANDO CON ELEGANCIA Y FLUIDEZ OLÍMPICA”.
LO SPETTACOLO Autore: gioachino rossini
Regia: giovanni dispenza, direttore m.a. taddia
Genere: opera
Compagnia/Produzione: teatro comunale di cento
L'ITALIANA A CENTO
«Apoteosi del nonsense fonetico trascinato nell'assoluto delirio ludico [L'italiana in Algeri] cadde sulle scene del San Benedetto come meteorite proveniente da galassie sconosciute, producendo un vero trauma nelle facoltà percettive degli spettatori i quali, come ricorda Sthendal, non riuscivano più a respirare e si asciugavano gli occhi». Questo scrive Giovanni Carli Ballola nel suo recente "Rossini", a proposito del Finale dell'atto primo de "L'italiana in Algeri". Forse, più che un meteorite la potremmo definire una perfetta macchina da guerra, quella approntata nel maggio 1813 dal giovane Pesarese, destinata ad abbattere le resistenze del pubblico veneziano. Lo stesso che gremiva quelle sale - il San Benedetto e il San Moisé - che gli stavano offrendo un trampolino di lancio per una carriera fulminante. Un ariete pronto a travolgere le resistenze anche dello spettatore più controllato e diffidente, appena si trovava davanti allo stralunato frastuono collettivo di «Nella testa ho un campanello che suonando fa din din…», folgorante anticipazione di altri travolgenti finali d'atto che verranno in seguito. La perfetta geometria di questo capolavoro segna infatti l'emancipazione dalla comicità 'alla francese' delle farse del San Moisè, ed una raggiunta maturità che si dispiegherà in un rapido susseguirsi di partiture inarrivabili: di lì ad un passo verrà la salace ironia de "Il turco in Italia, poi la travolgente comicità de "Il barbiere di Siviglia", ed infine la tenera sentimentalità de "La cenerentola". Vale a dire, il comico in musica in tutte le sue declinazioni di carattere, e in tutti i suoi gradienti di colore. Come il tempo ha dimostrato, tutte partiture perfette per compagnie formate da giovani, come nel caso di questa 'piccola' produzione de "L'italiana in Algeri" presentata al Teatro Borgatti di Cento e poi nel Consorziale di Budrio, che l'ha coprodotta; produzione posta sotto la guida musicale di Massimo Alessio Taddia e quella registica di Giovanni Dispenza. Giovani talora ancora relativamente poco conosciuti ma promettenti, come nel caso del mezzosoprano italo-peruviano Josefina Brivio, vincitrice di importanti concorsi e interprete ideale del repertorio rossiniano: qui presente con un'Isabella dalla verve spiritosa, consapevole e disinvolta nella tecnica di coloratura come stavano a dimostrare le due celebri arie («Cruda sorte!» e «Per lui che adoro", corredo imprescindibile per ogni mezzosoprano che si rispetti) che sono state da lei declinate con misurata eleganza ed olimpica scioltezza. Il basso Italo Proferisce era un Mustafà quasi surreale nella sua comicità, vanitoso e superbo, tratteggiato con un fraseggio ironico e divertente. Il baritono Andrea Zaupa malgrado l'età ancor fresca vanta un curriculum già interessante, che comprende varie apparizioni in prime parti al Comunale di Bologna - frutto delle frequentazione dell'Accademia di canto ivi installatasi - ed in altre importanti realtà: a suo agio nelle parti comiche come questa di Taddeo, ha dalla sua una tecnica attenta, ed una mimica disinvolta e stralunata che cattura la simpatia dello spettatore. Il tenore Gianluca Pasolini è giovane di carriera, anche se non anagraficamente, dal momento che è giunto infatti abbastanza tardi sulle scene. Nondimeno, ha dalla sua una vocalità più che ragguardevole, e nel repertorio belcantistico potrebbe ben dire la sua, come hanno dimostrato altre sue interessanti prove - vedi il Percy d'una bella "Anna Bolena" bergamasca del 2006. Peccato che si mostrasse impacciato nella recitazione, con un atteggiamento remissivo che non giova al personaggio franco e virile di Lindoro, che in «Languir per una bella» non dovrebbe cadere nel piagnisteo, e in «Oh come il cor di giubilo» non dovrebbe mostrare una gioia stiracchiata. Scilla Cristiano era una graziosissima Elvira, il mezzosoprano Olga Benyk un'amabile Zulma. Il basso-baritono Alberto Bianchi giocava in casa, come si suol dire, essendo natio di Cento: il suo Haly presentava tutte le giuste caratteristiche del personaggio, e «Le femmine d'Italia» è stata ammanita al pubblico con quella sarcastica ironia che le dà sapore.
L'Orchestra Bruno Maderna non è compagine di rango, pur tuttavia Massimo Alessio Taddia ha ricavato da essa buona precisione, ed una discreta gamma di colori; dalla sua bacchetta scaturiva una felice scansione narrativa ed un grande vigore teatrale, sin dal felice episodio iniziale della rutilante Sinfonia. Purtroppo, a guastare la festa stava la pessima prestazione del Coro V.Bellini di Budrio, tutta da dimenticare. La regia di Giovanni Dispenza ha montato uno spettacolo molto vivace nel ritmo, sempre efficace e divertente, facendo virtù dei non larghi mezzi a disposizione. Semplici scenografie, non firmate, costumi della sartoria Bianchi di Milano.
http://www.teatro.org/spettacoli/recensioni/l_italiana_in_algeri_22565
Traduccion de la Critica : "La Mezzosoprano Josefina Brivio, vencedora de importantes concursos e intérprete ideal del repertorio Rossiniano; interpretó una “ISABELLA” aquí, con entusiasmo confiada y desenvuelta en su técnica de coloratura, así lo demostró en las dos famosas áreas “CRUDA SORTE” y “PARA EL QUE ADORO”, reto imprescindible para una Mezzosoprano que se respeta, ACTUANDO CON ELEGANCIA Y FLUIDEZ OLÍMPICA”.
lunes, 9 de abril de 2012
ALACC-Chile CONCIERTO CORAL DE MÚSICA ECUMÉNICA
ASOCIACIÓN LATINOAMERICANA DE CANTO CORAL
ALACC-Chile INFORMA
CONCIERTO CORAL DE MÚSICA ECUMÉNICA
CORO DE LA UNIVERSIDAD CENTRAL
CAMERATA MUSICAE
JUEVES 12 DE ABRIL
Dirección: Rosana Osses
ALACC-Chile INFORMA
CONCIERTO CORAL DE MÚSICA ECUMÉNICA
CORO DE LA UNIVERSIDAD CENTRAL
CAMERATA MUSICAE
JUEVES 12 DE ABRIL
Dirección: Rosana Osses
domingo, 8 de abril de 2012
150 AÑOS DE LA SOCIEDAD FILARMÓNICA
105 años empeñada en la difusión de la cultura musical
Presentación
La Sociedad Filarmónica de Lima nació en 1907, motivada por el entusiasmo de un grupo de amantes de la música que reunió esfuerzos y voluntades para fundar una asociación que sirviera de nexo entre los grandes compositores e intérpretes de la música clásica y el público limeño. Desde entonces, la Sociedad Filarmónica ha venido ofreciendo una serie de conciertos ?que por pura iniciativa privada? le ha proporcionado a nuestra ciudad una dinámica artística que ha enriquecido nuestra cultura y ha motivado la incursión de varios prometedores jóvenes en la escena musical mundial.
Compositores, solistas, cantantes, instrumentistas y conjuntos de cámara nacionales y extranjeros, encuentran en la Sociedad Filarmónica la posibilidad de un diálogo musical honesto entre diversas generaciones.
Descubra en este portal nuestros próximos conciertos y actividades, así como también el espíritu de la música que anima nuestra tarea en la Sociedad Filarmónica de Lima.
http://www.sociedadfilarmonica.com.pe/Sociedad Filarmonica de Lima
Mayo
Martes 8 Stuttgart Kammerorchester Orquesta de cámara Alemania
Martes 15 Verdehr Trio Clarinete, violín, piano EE.UU
Julio
Martes 10 Iagoba Fanlo Cello España
Martes 17 Orquesta de Cámara Berlín Katrin Scholz /violín Alemania
Agosto
Miércoles 22 Ray Chen/violín Julio Elizalde/piano Taiwán
Sábado 25 Academy of St. Martin Orquesta de cámara Inglaterra
Setiembre
Martes 11 Christian Leotta Piano Italia
Martes 18 Ensemble Cameleón Septeto de cuerdas Holanda
Lunes 24 Cuarteto Modigliani Lise de la Salle piano Francia
Octubre
Martes 2 Domenico Codispoti Piano Italia
Viernes 12 Trío Guarneri de Praga Piano, violín y cello República Checa
Noviembre Martes 13 Cuarteto Leipzig Cuarteto de cuerdas Alemania
CICLO EXTRAORDINARIO 2012
Abril
Lunes 30 Bach Akademie Stuttgart Director: H. Rilling Alemanía Misa en si menor de J.S.Bach
Agosto
Sábado 18 Andras Schiff Piano Hungría
Setiembre
Lunes 3 Israel Chamber Orchestra Director: Yoav Talmi Israel
Noviembre
Sábado 17 Jordi Savall La ruta del nuevo mundo España Folías Criollas
CONCIERTO HOMENAJE
Agosto
Martes 14 Paul Badura Skoda Orquesta de cámara y Cuarteto Lima Austria/Perú
Porta 170, Of. 307, Miraflores, Lima - Perú
Telefax: (51 1) 445-7395
Teléfono: (51 1) 242-6396
E-mail: informes@sociedadfilarmonica.com.pe
® Sociedad Filarmónica de Lima
"Misa de San Tarcisio" DE IVÁN ZIGNAIGO
Iván Zignaigo, compositor cusqueño, nos envía fragmentos de una de sus obras, con ocasión de Semana Santa. Se incluye algunos extractos grabados.
"Escribi esta obra para la Escolania San Tarcisio de los Andes. Los niños del Coro le cambiaron el nombre con el de "Misa de San Tarcisio". Varios años despues se puso en escena bajo la dirección de Miguel Angel Pimentel. Las imágenes son parte de aquella representación."
OSN : VIERNES 13 DE ABRIL - 8 PM
ORQUESTA SINFÓNICA NACIONAL
TEMPORADA INTERNACIONAL DE OTOÑO 2012
MÚSICA PERUANA
“Generación Peruana del 20”
Viernes 13 de Abril – 8:00 P.M.
Auditorio Los Incas del Museo de la Nación
Director titular : Fernando Valcárcel (Perú)
Solista : Caridad Herrera, mezzosoprano (Cuba)
“Generación Peruana del 20”
Programa
I
Ernesto López Mindreau Jarana – Poema sinfónicoDaniel Alomía Robles El Indio – Poema sinfónico
Introducción
Yaraví
Pastoril
Kashua
II
Alfonso de Silva Cinco Canciones (Estreno absoluto)(orq. J. C. Campos)
I – Espléndidos de flores
II – Yo seré tu tristeza
III - ¡Ay, cuán vacíos!...
IV – Las gaviotas
V – Júbilo
Theodoro Valcárcel El Peregrino ante el Templo del Sol –
Poema sinfónico nº 2
El Amanecer
La Invocación
Coral de las Vírgenes
Danza del Fuego Sagrado
Procesión del Ídolo Solar
Luís Fernando Valcárcel
(Director)
Compositor, director y pianista nacido en Lima en 1972. Proviene de una familia de ilustres músicos. Inició sus estudios en el Conservatorio Nacional de Música y los prosiguió en el prestigioso Curtis Institute of Music de Filadelfia graduándose en 1996 como compositor. Realizó estudios de postgrado en composición en la McGill University en Montreal, Canadá. En 2007 obtuvo su Maestría en Dirección de Orquesta en la Texas Christian University en Fort Worth, Estados Unidos. Ha ejercido la docencia en la Escuela Regional Luis Duncker Lavalle de Arequipa (ESMA), y en el Conservatorio Nacional de Música de Lima. Participó en seminarios con los maestros Otto Werner-Mueller, David MacKenzie, Germán Gutiérrez, Miguel Harth-Bedoya y Juan Carlos Lomónaco. De 2006 a 2008 fue director de la Junior Youth Orchestra de Fort Worth, Estados Unidos.
Desde su regreso al Perú en 2008 ha dirigido regularmente la Orquesta Sinfónica Nacional del Perú. Ha dirigido además las orquestas sinfónicas de Arequipa, Trujillo y Piura, y la Orquesta Ciudad de los Reyes.
Debutó internacionalmente en México con la Orquesta Sinfónica de Yucatán.
En la actualidad es Director Titular de la Orquesta Sinfónica Nacional.
Caridad Herrera
(Mezzosoprano)
Mezzosoprano cubana, nacida en la ciudad de Holguín, licenciada en música en la especialidad de canto lírico en el Instituto Superior de Arte ISA donde fue alumna de la maestra Náyade Proenza de Camayde. Ha sido miembro integrante del Centro Provincial de la Música “Faustino Oramas Osorio” y del Teatro Lírico “Rodrigo Prats” de la ciudad de Holguín, así como de la Agrupación Nacional de concierto y Opera Nacional de Cuba. A partir de 1994 participó en diversos concursos y proyectos en Holguín, La Habana, Camagüey y Bayazo en Cuba, Guanajuato en México y Trujillo en el Perú. Representó a Cuba en el Festival Internacional Bandera por la Paz en gira por Europa.
Ha participado como solista en las óperas italianas La Traviata de Verdi (Flora), Madama Butterfly de Puccini (Suzuki) y Rigoletto de Verdi (Maddalena); en las zarzuelas españolas La del manojo de rosas (Ascensión), Luisa Fernanda (Luisa Fernanda), La del Soto del Parral (Aurora), La venta de Don Quijote (Maritormes), La Revoltosa (Mari Pepa), El Huésped del Sevillano (Constancica) y Doña Francisquita (la Beltrana); en la ópera cubana El sueño de los Carballos de Norman Milanés, en las zarzuelas cubanas El Cafetal de Ernesto Lecuona (Africa Lucumi) y María de la O (María de la O); en la revista musical española Las Leandras (Aurelia); en la opereta española La Corte del Faraón (la Reina); en la opereta vienesa El Conde de Luxemburgo (Angela Didier); en el musical norteamericano El Jorobado de Notre Dame (Esmeralda); en los espectáculos musicales Pasión Lírica dirigido por Nelson Door y Cecilia Valdés dirigido por José Ramón Artigas. En el 2008, con motivo de las reuniones de la ALCUE, ofreció el recital Homenaje a Ernesto Lecuona en el Centro Cultural Inca Garcilaso de la Vega de la Cancillería peruana y un recital de música española en el Centro Cultural Ricardo Palma.
Radica en el Perú desde el año 2002 y participa desde entonces en las temporadas de ópera y de zarzuela organizadas por las promotoras culturales del país, junto a cantantes nacionales e internacionales. En el año 2004 tuvo a su cargo el Departamento de Artes y la oficina de cooperación internacional de la Universidad de Piura. Dirigió luego el Centro Cultural de la Universidad Alas Peruanas. Trabajó igualmente en el Conservatorio Nacional de Música como profesora de canto y técnica vocal. Ha sido igualmente miembro del coro estable del Coro Nacional del Perú.
Entre los premios recibidos hay que destacar: Premio a la mejor interpretación de la música contemporánea en el concurso nacional Rodrigo Prats de Holguín, Cuba; primer lugar en el concurso nacional Ernesto Lecuona de la Habana; premio de la Academia de Artes y a la mejor interpretación de la música española en el concurso internacional Homenaje a Giuseppe Verdi de la ciudad de Guanajuato, México; premio de la Radio y la Televisión en el concurso Rodrigo Prats de Holguín y premio a la Excelencia Artística, otorgado por la Asociación Hermanos Sainz de Cuba.
Notas al programa
Ernesto López Mindreau (Chiclayo 1892 – Trujillo 1972)
Compositor y pianista. Inicia los estudios musicales a los siete años de edad con Don Christian C. López, su padre, y los continúa en 1910 en Trujillo y Lima con maestros peruanos muy distinguidos: Federico Gerdes y José María Valle Riestra; ambos profesores de la Academia Nacional de la última de las ciudades nombradas.En 1919 se desempeña como profesor de piano en el Conservatorio de Panamá; funda una academia de Música en Balboa, Zona del Canal, y brinda sus servicios artísticos a la Cruz Roja y al “Ancon Morning Musicale” y otras instituciones del país centroamericano.
En Nueva York asiste a cursos de Sergei Rachmaninoff y de Sigismond Stojowski e inmediatamente después, en uso de una beca del gobierno peruano, ingresa a la Hochschule für Musik de Berlín, institución en la que pasa a ser alumno de Xaver Scharwenka en piano y del doctor Hugo Leichtentritt en composición y orquestación.
Debuta como pianista en la Blüthner Saal de Berlín interpretando el Quinto Concierto de Beethoven y el Cuarto Concierto de su maestro, y bajo su dirección, en abril de 1921.
De vuelta al Perú, estrena su Fantasía para piano y orquesta, y en su segundo viaje a Europa sigue cursos de violín con el profesor Guerin y de canto con Mlle. Chardin, en París, ciudad en la que se presenta en la Sala Gaveau y en la que luego ofrece una audición de fragmentos de su ópera Nueva Castilla en los salones de la “Association Paris-Amérique Latine”, el 5 de julio de 1926. El crítico Marcel Gautier le dedica un enjundioso artículo en la revista “Paris-Sud Amérique”.
A partir de 1928 y radicado definitivamente en Lima gana premios de composición en concursos de Música Vernácula. En 1930 obtiene un Primer Premio con su Obertura “Choquehuanca” Ex – Aequo con Alfonso de Silva, y en 1931 el Ministerio de Relaciones Exteriores de Venezuela lo distingue con una mención honrosa por su participación en el Festival Bolivariano.
Obtiene el Premio de Fomento a la Cultura “Luis Duncker Lavalle” en 1951 con el poema sinfónico “Jarana” que se reestrena en el presente programa.
Daniel Alomía Robles (Huánuco 1871 - Lima 1942)
El nombre de Daniel Alomía Robles está definitivamente vinculado a la más importante labor realizada en el Perú sobre nuestro folklore musical, posiblemente el más rico de América.A los trece años llegó a Lima y estudió con Manuel de la Cruz Panizo y Claudio Rebagliati. Paralelamente cursó estudios de zoología y botánica en la Facultad de San Fernando, lo cual le permitió recorrer todo el país anotando y clasificando la música y danzas de diversas regiones. Sus composiciones se dieron a conocer en Argentina, Bolivia, Ecuador, Panamá y Cuba.
Viajó a los Estados Unidos en 1919 y residió allí durante catorce años. Al volver al Perú fue jefe de la sección de Bellas Artes del Ministerio de Educación.
Como compositor ha escrito una ópera, “Illa Cori”, la zarzuela “El cóndor pasa”, varios poemas sinfónicos, entre los que puede citarse “Amanecer andino”, “El Resurgimiento de los andes” y “El indio” que figura en este programa.
El poema sinfónico El Indio fue compuesto en Nueva Yorck en 1924 y estrenado al año siguiente en su versión original para sexteto instrumental. Fue orquestado para la Orquesta Sinfónica Nacional por Rudolph Holzmann.
Se inspira en la leyenda que busca el origen de los primitivos pobladores de América procedentes de las inmigraciones realizadas en el pasado. El poema describe la vida apacible de estos primeros habitantes, dedicados a las labores de campo, de sentimientos melancólicos y naturalmente inclinados a los goces del canto y de la danza.
Alfonso de Silva (Callao 1903 – Lima 1937)
La obra de Alfonso de Silva (lieder, preludios para piano, obras orquestales y de cámara), fue el fruto de su juventud. Muere prematuramente a los 34 años de edad.Este creador fugaz, ha sido, como menciono con toda justicia Rudolph Holzmann “el compositor peruano que más genio poseía”. Encuadrado dentro del clima romántico que era el de nuestro medio musical cuando Silva tenía 20 años; sus lieder, lo más representativo, acusan un lirismo de una exquisitez y expresividad cautivantes que los colocan en el plano de las mejores muestras de su género. Las obras que tenía escritas y que aparecían acabadas en su forma, eran los brotes certeros de una intención privilegiada, que esperaba se le abrieran los cauces del saber técnico para plasmarse en frutos de mucha mayor envergadura.
De sus obras, aunque no muy numerosas, podemos mencionar las siguientes: “Instantes”, suite para orquesta; “Canción Amarilla”, sobre temas orientales, para orquesta; “Poemas Ingenuos”, para piano y arreglados después para cuarteto de cuerda y también para coro; “Canción India”, para violín y piano; “Las Gaviotas”, “Pobre Amor”, lieder, que posteriormente han sido arreglados para coro por C. Sánchez Málaga y las Cinco canciones originalmente escritas para voz y piano y que en esta oportunidad podemos escucharlas en la orquestación de José Carlos Campos.
Theodoro Valcárcel Caballero (Puno 1896-Lima 1942)
La música de Theodoro Valcárcel, enraizada en su totalidad en el espíritu andino, es una de las más originales e importantes en el contexto latinoamericano del siglo XX. Su obra representa la culminación estética del ideal indigenista peruano de las primeras décadas del siglo pasado, y es un aporte fundamental a la creación de un lenguaje musical auténticamente nacional, en su forma y contenido, abierto a los hallazgos sonoros de su tiempo. En palabras de Edgar Valcárcel es “el primer compositor moderno en el Perú”. Fue el primer creador musical en usar instrumentos autóctonos y textos en lenguas tradicionales, tanto de la sierra cuanto de la selva, en su obra vocal.Su catálogo incluye obras orquestales, pianísticas, vocales y de cámara. Entre ellas las Estampas del Ballet “Suray Surita” para piano solo e instrumentos nativos opcionales; la Suite Indígena, para violín y piano; Kachampa, para piano; Treinta y Un Cantos del Alma Vernácula, para voz y piano; dos poemas sinfónicos; y varias piezas y danzas para orquesta y piano solo.
El poema sinfónico “El peregrino ante el Templo del Sol” (el segundo de los que escribió) nació como obra para piano en 1939, tomando como base fragmentos de su proyectado ballet “Suray Surita” (obra que quedo inconclusa a su muerte); y fue orquestado al año siguiente por el mismo compositor en colaboración con Rodolfo Holzmann. El argumento, de temática mística, describe la peregrinación de un personaje al Templo del Cori Cancha (Quri Kancha), en el Cuzco, y pretende ser un registro sonoro de sus impresiones ante el espectáculo que ante él aparece. La pieza está dividida en cinco partes que se ejecutan ininterrumpidamente:
El Amanecer
La Invocación
Coral de las Vírgenes
Danza del Fuego Sagrado
Procesión del Ídolo Solar
En “El peregrino ante el Templo del Sol” aparecen elementos y rasgos típicos en el compositor: su inventiva armónica, su habilidad para la variación temática amplificada, y su imaginación desbordante para la creación melódica. La obra acaba en un clima de amplia exaltación y expresividad de vigor y fuerza extraordinarios.
El amanecer
Tras la bruma que se despeja lentamente, asoman las azulinas luces del alba. Uno a uno se desperezan los ensueños, fusionándose con la ternura de la aurora y los arrullos de la naturaleza al despertarse. El peregrino llega a las puertas del Templo majestuoso y deja invadir su alma, de aquel secreto de múltiples eternidades.
La invocación
A plenitud aparece el Sol. La mañana la clarinea sus fulgores, rómpase la diafanidad de las nubes en la estela de oro de sus iluminados filos. Invoca una voz: “Padre Sol!...” Haz que mis labios te bendigan, que mi corazón arda en el fuego de tu amor; que mi vida se transfigure ante tu altar divino. Oh! Wirakocha tutelar… Abrázame entre tus rayos fulgurantes.”
Coral de las vírgenes
Ya se altera el mutismo de los campos; melodías suaves atraviesan los muros, coros que parecen llegar hasta los umbrales del templo del Edén. Se mezclan a las virginales voces, el aroma del llictu y el panti-panti, junto con la policromía de cien ropajes vaporosos.
Danza del Fuego sagrado
Hay un murmullo de nuevas armonías. Una dulce aclla avanza lenta y cautelosa, hasta donde parpadea la flama del sacro incensario y le da aliento, sublimada en su adoración; luego danza en caprichosos giros y revuelos; expresando el amor por sus Inkas antepasados, las momias a quienes ofrenda el cáliz en que arde el símbolo del eterno amor bendito…
Procesión del Ídolo Solar
Rasgan en triunfante diapasón, los sones de trompas y tambores. Avanzan Kurakas, Amautas y guerreros, llevando en alto la Efigie del Sol. El pueblo con sus cánticos delirantes, le pide su fuerza, su calor y su luz… El peregrino ante las andas de oro, traduce su emoción con los brazos en alto, se tiende a ras de la tierra, que besa y riega con sus lágrimas…
ORQUESTA SINFÓNICA NACIONAL
Director: Fernando Valcárcel PollardCONCERTINO
María Foust
VIOLINES I
• Manuel Bravo Pacheco
• Héctor D’Angelo Bazán
• Percy Dávila Gómez
• Marco Eca Fiestas
• Miguel Farro Espino
• Ruy Maldonado Echiburu
• Jorge Erick Pajares León
• Doris Váscones Muñoz
• José Zamora Morales
• Kurt Chero Reque (*)
VIOLINES II
• María Elena Pacheco Beleván (capo)
• Héctor Cortez Tantaruna
• Paulo César Armas
• Miguel Panta Salazar
• Sonia Ricapa Mosquera
• Dorita Robledo de la Torre
• Nancy Salazar Vásquez
• Mencio Sovero Llacza
• Carlos Vivanco Paredes
VIOLAS
• Cecilia Baltierra Rodríguez (capo)
• Eugenia Cornejo Valdivia
• Luis Conislla Yánez
• Ernesto Jara Salas
• Daniel Sáenz Santos
• Elena Váscones Muñoz
• Roy Váscones Portilla
• Rafael Núñez Reyes
VIOLONCHELOS
• Miguel Reina de la Torre (capo)
• Roberto Aguirre Martínez
• Marco Lucioni Maristany
• José Quezada Márquez
• Sammanda Sigüeñas Rodríguez
• Héctor Valdez Ayarza
• Susana Zavala Vásquez
CONTRABAJOS
• Ricardo Otárola Illescas (capo)
• Dante Bereche Ladines
• Enrique Ormeño Villafuerte
• Juan Carlos Rivera Cárdenas
• Raúl Romero Álvarez
FLAUTAS
• Paloma Chávez Collantes (capo)
• César Espinoza Basurto
OBOES
• Carlos Otárola Yllescas (capo)
• Mauricio Lucioni Maristany
• Juan Ayala Santillana
CORNO INGLÉS
• Ricardo Martínez Cañas
CLARINETES
• Luis Enrique Vargas Guevara (capo)
• José Luis Eca Fiestas
• Ana Barrera Albengrín
FAGOTES
• Matilde Gonzales Lizárraga (capo)
• Martha Rebata Gómez
• Martín Rocha Prieto
• Fanny León Baltodano
CORNOS
• José Mosquera Zavala (capo)
• Martina Jara Jara
• Guillermo Príncipe Ruiz
• Ascario Mamani Chambi
• Rosina Aznarán Ascencio
TROMPETAS
• Víctor Alvites Ibarra (capo)
• Franco Carranza Cárdenas
• Enrique García Huerto
• José Soriano Castañeda
TROMBONES
• Luis Calixto Cáceres (capo)
• Carlos Quiroz Ramírez
• Jaime Chunga Carhuatocto
• Fernando Flores Pérez
• Juan Vargas Carrillo
TUBA
• Ricardo López Maguiña
TIMBAL
• Bernardo González Cabello (capo)
PERCUSIÓN
• Juan Chávez Alvarado
• Néstor Villón Urbina
• Mabel García Quispe
ARPA
• Clelia Mertens
PERSONAL ADMINISTRATIVO
ARCHIVERO COPISTA
• Edgar Acuña Olarte
TÉCNICOS DE ESCENA
• Miguel Reina bauza
• Santos Yparraguirre Barrueto
SECRETARIA
• Ana Moya Crosetti
AUXILIAR
• José Mendoza Villar
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